C’è poco da fare: le gare “in casa” sono senza dubbio le mie preferite. Mi piace incontrare un sacco di gente che, negli anni, è diventata parte di un contesto bello e con cui si sono creati rapporti di affetto sincero. Certo, le gare in Italia sono più stressanti, perché mentre in WTS senza pass la zona cambio la vedi col binocolo, e quindi Ale si arrangia in tutto, nelle gare in Italia necessita di assistenza: di solito io arrivo alla partenza che ho già fatto su e giù un 4-5 volte dall’hotel, con ruote, zaini, i resti della colazione, dopo essere stata in coda per ritirargli il pacco gara, dopo averlo seguito come un segugio al riscaldamento del nuoto solo per tenergli borsa, asciugamano, e aiutarlo a chiudersi la muta. Ma ci sta, è bello anche questo piccolo aspetto, se non fosse che i rischi di baruffa sono sempre in agguato in quel momento (ma questo lo racconterò un’altra volta…).

Difficile scegliere il più figo…!!!

Nelle gare in Italia, poi, c’è sempre un aspetto non da poco di cui tenere conto: le foto. È fantastico vedere come i triatleti, prima o dopo una gara, fermino Ale per chiedergli una foto insieme a loro, insieme ai figli, ma spesso anche insieme alla moglie o fidanzata!

E non raramente Ale, quando li vede intenti a prepararsi per un selfie, apposta fa: “Ma no, ce la facciamo fare! Vale… ci fai una foto?”.

Insomma, in questo ultimo weekend c’è stata la seconda e ultima gara italiana di questa stagione 2018 (che poi, in entrambi i casi, Ale non ha gareggiato): dopo Sirmione, a giugno, sabato eravamo a Peschiera. In realtà io la mattina ero a scuola; poi, appena finito, mi sono catapultata in autostrada per arrivare il prima possibile. C’è poco da fare, lo spirito sportivo che si respira in quel contesto mi da sempre una carica incredibile, e viene voglia di fare sempre più sport anche a me. Per via di assistenza e sport, stavolta mi è toccato scortarlo in bicicletta mentre lui correva mezzora, da Sirmione centro al posto dove aveva parcheggiato la macchina. Per chi non ci fosse mai stato, è utile sapere che Sirmione centro ha una concentrazione di turisti che un formicaio in confronto è poco affollato. La bici che dovevo usare era la sua. In quei minuti ho pensato che di sicuro ci sono persone che darebbero chissà che cosa per poter pedalare sulla bicicletta da gara di Alessandro Fabian, mentre per me, in quel momento, si stava rivelando una cosa piuttosto fastidiosa. Quando mi sono lamentata del fatto che la sua bici mi avesse sporcato di nero non solo tutto il polpaccio, ma anche le scarpe bianche, mi ha molto cavalleristicamente riso dietro: “Certo che stamparsi il 53 sulla gamba è proprio cosa da principianti!”. Tesoro… vuoi provarci tu ad andare su una bici di tre misure più grande, coi jeans e la sella che decisamente non è quella adatta?!?

In ogni caso, appena arrivati in zona gara, sono stata presa da altro, dimenticando la bici. Ale mi fa: “Beh, hai visto chi c’è oggi?”.

Allora… Capiamoci… Sono tipo cinque anni che si conoscono. Si saranno visti almeno una decina di volte a eventi e manifestazioni sportive. La sfiga ha sempre voluto che IO non ci fossi mai, in quelle occasioni. Ogni volta che guardava una sua storia su Instagram lo punzecchiavo: “Certo che sarai antipatico, ma me lo farai conoscere anche a me prima o poi…?”.

Ed ora eccolo, finalmente. A tre metri da me. MASSIMILIANO ROSOLINO.

Ho aspettato pazientemente che tutti finissero le loro foto, mi sentivo molto una fan che aspetta di far la foto con Fabian. La speaker (Silvia Riccò, sempre super!) che chiede ad Ale: “Ah, anche tu vuoi la foto con Rosolino?” e lui: “Eh no, la vuole la Valeria!”.

C’è chi mi chiede se solo gelosa della fan che fanno le foto con Ale… Ma chissefrega? Io me la faccio con Rosolino!

(Ah, e ora che ci penso… Anche con David Hauss, a Bardolino, l’anno scorso… Ero praticamente lì che scalpitavo, e penso anche di avergli detto “Che figo che sei!”, tanto in italiano non poteva capirlo).

Però c’è da dire una cosa… Alle gare Ale fa milioni di foto, con tutti, ma quando gliela chiedo io non mi prende mai sul serio. A me e al mio amico Giulio, una volta, è toccato farla con la gigantografia dello stand Garmin, visto che lui ci aveva palesemente snobbati!

Direi di sì che siamo gelosi, CON ALE NON VALE.

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