Come va la convivenza? Come state nella vostra casetta?”. Da un anno e mezzo mi viene fatta questa domanda e da un anno e mezzo io rispondo: “Bene… Praticamente vivo da sola!”. Cosa che tra l’altro mai avrei pensato e messo in conto, abituata come sono io ad avere un via vai di gente a casa dei miei, da amici loro, ad amici nostri, ad amici dei miei nipoti ora!  Nei miei progetti di vita non avevo programmato un periodo di vita in solitaria, in una casa tutta mia, e infatti in teoria il passaggio è stato da “casa della famiglia Barbieri” a “casa Fabian-Barbieri”; solo che è rimasto un passaggio solo in teoria. Di fatto qui ci vivo la maggior parte del tempo da sola, fatto salvo per qualche settimana in cui mi trovo un altro inquilino che gira per casa creando disordine, sporco, e seminando vestiti, scarpe, ruote, occhiali, lungo il suo passaggio.

Dopo questi molti mesi di “convivenza senza coinquilino”, ho stilano una lista: i 10 peggiori aspetti di non avere un uomo in casa. In questo articolo mi limiterò a presentarli; poi, in alcuni casi, saranno necessarie le giuste precisazioni, che richiederanno ulteriore spazio.

Viste le enormi difficoltà e le crisi isteriche a cui prima o poi mi porteranno, mi sento di mettere al primo posto, in questo particolare periodo dell’anno:

  1. Non hai nessuno che ti toglie i cimici (che sarebbero femmine, LE cimici, ma per me sono insetti schifosi, inutili e maledetti, perciò li annovero tra i maschi e li chiamo I). Questo sarà uno dei temi di approfondimento nelle prossime puntate.
  2. Devi buttare tu la spazzatura, anche se ti viene la nausea ogni volta che apri il cestino dell’umido e hai scritto su tutte le lavagnette della casa: “Compito di Ale: UMIDO- Valeria: TUTTO IL RESTO”.
  3. Non hai nessuno che finisca gli avanzi, e rischi di dimenticarti di mangiare un sacco di cose (fino alla loro scadenza o, peggio, decomposizione spontanea).
  4. Devi farti ma, soprattutto, portarti su la spesa da sola, per due rampe di scale.
  5. In inverno non c’è nessuno che scaldi la tua parte di letto (anche se lui me lo fa anche in estate, per mantenere la sua parte fresca più a lungo), e su cui appoggiare mani e piedi gelidi, facendolo sobbalzare.
  6. Vivi da sola, ma lavi e stiri per due (con lui che ti dice “Beh, ma tanto la roba sportiva mia non è da stirare, e io uso praticamente solo quella”, salvo poi implorarti: “Amore, avresti voglia di piegarmi tu la roba sullo stendino?”).

    Questa una parte dei vestiti da stirare e piegare nel post-partenza-Fabian.
  7. Anche se avresti preferito rimanere nell’ignoranza più completa al riguardo, ti devi occupare tu di tutta la parte burocratica della gestione casalinga, dalle bollette ai guasti, e quando qualcosa non torna a livello di luce, gas, acqua, etc… Prima chiami lui tra le lacrime in disperazione (del tipo “E se adesso rimango senza corrente fino a lunedì…? Io vado a dormire dai miei!”), poi te la risolvi con il padrone di casa.
  8. Se vuoi creare ordine in casa devi comprarti, portarti su (sempre al 2°piano) e montarti tutti i mobili. Approfondirò in separata sede il fatto che tali mobili sono destinati a contenere la SUA roba, in una camera interamente riservata a lui e al suo materiale sportivo.

    Solo una parte della camera-armadio di Ale.
  9. Se sei in doccia, in mutande, in pigiama, con la maschera idratante sul viso, o in qualsiasi altra modalità imbarazzante (perché giustamente sei da sola in casa), e suonano al campanello… Non hai nessuno che vada ad aprire al posto tuo. Quindi, o riesci a ricomporti in 5 secondi… oppure fai finta di non essere in casa.
  10. Devi accettare che la mamma ti chiami tutte le sere, solo per sapere se sei viva e va tutto bene. Quando c’è lui invece può non chiamare anche per una settimana intera, ma la preoccupazione principale è: “Se ti succede qualcosa o stai male, ti troviamo il giorno dopo”. Se per caso sei via o in piscina, e non le rispondi, deve essere tua cura richiamarla subito, prima che allerti Carabinieri e Protezione Civile, o di trovartela sotto casa con la chiave mentre immagina chissà quale tragedia.

Poi diciamocelo… Non è che quando Ale è a casa lui le faccia tutte queste cose! Però a vederla bene, di solito rimane qui una o due settimane prima di partire di nuovo (e gli chiedo sempre: “Non saranno troppe, eh?”), in cui effettivamente non fa neanche in tempo a riabituarsi. Infatti litighiamo perché si dimentica sempre le “Regole della casa”, che vigono quando ci vivo io da sola; ma credo il problema sia dovuto al fatto che ha troppo poco tempo per interiorizzarle.

Comunque, quando provo a lamentarmi con lui sulle suddette questioni, sottolineando che buona parte delle mie amiche mi dicono che sto creando pericolosi precedenti nel risparmiare ad un uomo così tante incombenze domestiche, la sua risposta suona del tipo: “Ma dai, ma guarda quante cose stai imparando a fare da sola no? Se hai sempre qualcuno che te le fa non impari…!”.

Eh no, Fabian. CON ALE NON VALE, che rigira pure la frittata come più conviene!

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