Novembre. Ho sempre odiato questo mese. Fin dai tempi della scuola, quando novembre significava freddo, buio, studio, il Natale ancora lontano e l’estate che ormai era già finita da un secolo. Passava lentissimo, questo mese, e sembrava infinito. Anche negli ultimi anni novembre non mi ha mai regalato periodi particolarmente felici. E tutto era ancor più faticoso, perché affrontare le difficoltà in estate, col sole, è tutta un’altra cosa.

Però c’è stato un anno in cui il mese di novembre mi ha stupito. Nel 2012, quando io ero in quel periodo adrenalinico del post laurea, libera, soddisfatta di me, impegnata solo tra amici, uscite fuori, e il tirocinio per la specializzazione come insegnante di sostegno. E in tutta quell’euforia, una mattina di metà novembre mi ha portato Alessandro Fabian. Uno sconosciuto; poi il mio “segreto”, per un po’, diventato alla fine il mio ragazzo (con tutto ciò che comporta!).

In questi giorni un po’ malinconici, in questa settimana lunghissima segnata dall’allerta meteo, dalla pioggia, dai disastri nei paesi di montagna qui vicini, passata prevalentemente nel silenzio della nostra casa, mi sono presa molto tempo per pensare. La mancanza di Ale in questi momenti si fa sentire più che mai, soprattutto perché ormai è tanto che manca da casa.

E poi è novembre, “che tristezza”, mi sono detta. Ma novembre guarda caso è anche il nostro mese, dopotutto. Il mese in cui è cambiato tutto. E allora forse, a volte, basta solo cambiare il punto di vista da cui si guardano le cose.

E poi giovedì ho avuto un flash: alla fine per me novembre è anche un mese ricco di eventi da ricordare.

Il mio lancio al Pull Out Ravenna.

Due anni fa, il 1° novembre 2016, mi sono buttata con il paracadute. Pensandoci bene, Ale non ha neanche mai visto il video del mio lancio…

CONALENONVALE, ma dopotutto io non ho neanche mai visto i video delle sue due Olimpiadi!

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