Di solito la fine dell’anno è tempo di bilanci. Vedevo, i giorni scorsi, molti post sui social in cui le persone tiravano le somme e fissavano i prossimi obiettivi per il 2019. Io ogni volta mi prendo che, negli ultimi giorni, ho sempre un sacco di cose da fare, tante corse, impegni, e arrivo al 31 che non mi sono ancora messa a fare bilanci e buoni propositi per l’anno nuovo, e la sensazione è che mi manchi sempre un pezzo. In realtà quest’anno sono arrivata al 31.12 che davvero rischiavo di essere senza un pezzo. Anzi… senza due. 

Il primo pezzo l’avevo perso già il giorno prima: volevo fare la classica zia, giovane e figa, che conquista il cuore della nipotina, portandola al cinema. Una cosa di quelle super straordinarie, solo tra donne, tenuta nascosta al fratello di tre anni (a quello di 5 mesi non gliene poteva fregar di meno, a lui basta stare in braccio, a casa o al cinema poco cambia). Può non diventare uno dei ricordi più belli della sua infanzia il cinema con la zia (“Tanto Ale non c’è” è diventata una delle frasi tipiche di Vittoria ormai), tra Mary Poppins e pop corn? (Sì, lo so, anche i pop corn… mi piace vincere facile). 

Ovviamente, un’esperienza così bella va condivisa. Con Elsa. Peccato che, a film finito, Elsa sia rimasta sulla poltrona del cinema. Chi ha figlie o nipoti femmine può ben capire la portata della tragedia; gli altri la possono immaginare. Il 31.12 è quindi iniziato con me che facevo mente locale su Elsa, e sul fatto che, mentre ce l’avevo ben presente in mano a Vittoria che scendeva dall’auto, non avevo la stessa immagine quando siamo rimontate su alla fine. Insomma, dall’essere la zia super amata probabilmente sono passata ad essere, per Vittoria, il nemico n°1 del 2019.

Nell’agitazione della perdita, Ale parte il pomeriggio in bici, direzione Milano Marittima, dove ci aspettava un team di triatleti con cui festeggiare il Capodanno. Io dovevo partire, in macchina, una mezz’oretta dopo, solo che mi sono un po’ attardata coi preparativi. Non è mai stata un problema questa modalità di viaggio, per noi, la posizione live di whatsapp mi ha sempre consentito di recuperarlo al punto giusto. Prendo l’autostrada ma all’improvviso vengo immersa dalla nebbia. Cavolo, non l’avevo messa in conto. Cerco di arrivare il prima possibile all’uscita, ma la posizione live di whatsapp ad un certo punto mi manda in una stradina chiusa. Al che maledico tutto ciò che si può maledire, urlando in macchina, e provo a chiamarlo. “Vodafone”. Lo sapevo io. Mi viene in mente il momento in cui, facendomi la valigia, ho preso in mano il suo telefono. “Scusa Ale ma tu vai via col 59% di batteria?”. E la sua risposta sicura, spavalda, come sempre: “Ma sì, mi basta!”. Mi basta un cacchio! Inizio a girare, e giro per più di 20 minuti; intanto piano piano mi prende il panico, lo immagino fermo da qualche parte al buio e al freddo, mi chiedo chi potrei chiamare per ritrovarlo, a Rovigo, il 31 di dicembre, i Carabinieri? Ad un certo punto entro in uno spiazzo di un negozio per guardare per l’ennesima volta il telefono e cercare di capire dove potrei provare a ricercarlo, e vedo un’ombra stagliarsi nella nebbia, di uno alto, con una bici vicino. È lui. E chi altro potrebbe essere al buio in mezzo alla nebbia, in bici, l’ultimo dell’anno? Ho spento l’auto e non mi sono più mossa; lui apre il bagagliaio e mi chiede: “Ehi, ma cos’hai combinato?”. Non sentendo risposta apre anche la portiera e giù, fiumi di lacrime, disperazione e sensi di colpa che escono. Ma davanti al mio: “Non funziona un ca**o la posizione live, mi ha mandato nel nulla!” si è alterato dicendo che lui, nell’ultima telefonata, mi aveva dato indicazioni precise, e: “Devi fidarti più di te stessa che del navigatore”. Lo dice a me, pur conoscendo benissimo il mio vergognoso senso dell’orientamento, tipico di una che potrebbe perdersi anche dentro una casa troppo grande. Comunque, alla fine di tutto, siamo arrivati entrambi al Capodanno, con giusto una mezzoretta di ritardo. 

Il 1°, appena tornati a casa, mi arriva una foto di un’amica di mia zia all’uscita del cinema. Avevano ritrovato Elsa! Evviva le zie!!! Dopo questa notizia, il 2019 si può ufficialmente iniziare. Ho ancora un fidanzato e l’amore di mia nipote.

CON ALE NON VALE, però, perché lui continua a ribadire che la posizione whatsapp che mi aveva mandato fosse giusta, e che sono stata io che non ho guardato bene e seguito le sue indicazioni per avere i giusti punti di riferimento!

2 Replies to “COME FINIRE L’ANNO COL BOTTO”

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