In questi giorni impazza su Instagram l’hastag #10YEARSCHALLENGE, in cui si mostra come si era e come si è a distanza di dieci anni. È simpatico, divertente, vedo persone diversissime che stenteresti a riconoscere, e altre che non sono cambiate di una virgola. L’unica costante, le sopracciglia: all’epoca le avevamo TUTTI (donne e uomini) molto più sottili, e la cosa un po’ mi rincuora.

Ho visto anche tante foto di coppie, il loro cambiamento, e ho pensato che, mannaggia, io e Ale mica ce l’abbiamo una foto di 10 anni fa, 1.perchè ancora non ci conoscevamo, 2.perchè io, in quegli anni, avevo un altro moroso!

In realtà, mi viene da dire che avevo proprio un’altra vita. Se ripenso al 2009, mi vedo al primo anno di università, convinta e determinata nel mio percorso di studi, decisa a mantenere una media alta e laurearmi il prima possibile per iniziare subito il lavoro dei miei sogni, ed ero felice perché mi sembrava di studiare molto meno rispetto ai precedenti anni di liceo classico. 

Il patronato era la mia seconda casa, facevo l’animatrice con impegno e dedizione, gli stessi che pretendevo anche dagli altri; insomma, ero la classica responsabile rompiballe. Fidanzata dai 16 anni, non ho mai passato più di tre giorni senza vedere il mio ragazzo (in 5 anni!), perché per me condividere la quotidianità era f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e.

Alessandro Fabian era l’esatto contrario di quello che mi aspettavo nella vita. Se nel 2009 mi avessero dato una sfera di cristallo per vedermi dopo 10 anni, non ci avrei creduto, avrei pensato che pure le sfere di cristallo possono sbagliare a predire il futuro. Io, che ero un’abitudinaria, con valori ben radicati (del tipo: “Io la convivenza mai”), e senza particolari mire espansionistiche nel mondo (ho sempre pensato che viaggiare non facesse per me).

Ero una tosta di carattere, dura, con me stessa e con gli altri, nelle amicizie, nelle relazioni; o era bianco o era nero, e soprattutto, doveva essere come dicevo io. In realtà questo Ale me lo dice tuttora, ogni tanto, quando litighiamo: “Vuoi tutto sempre come dici tu!”. Si vede che non mi conosceva nel 2009! 

Durante una caccia al tesoro al Grest… La mia espressione non lascia presagire nulla di buono…

Però è bello scoprire come la vita ti cambi. Come le persone che incontri possano metterti davanti ai tuoi limiti e spingerti a superarli, senza fare nulla, ma semplicemente con la loro presenza e con la loro vita. La vita di atleta di Ale, con cui mai avrei pensato di dovermi un giorno confrontare, mi ha “costretta” ad uscire dai miei schemi, dalla normalità, dalla rassicurazione di una presenza fisica, quotidiana. Mi ha spinta a non aver paura più di niente, neanche di guidare a lungo, di notte o su per i tornanti, di andare in posti dove non conosco nessuno, di stare settimane senza vederlo. 

Mi ha fatto uscire dalla normalità, ed è stata la cosa più difficile: per i primi anni l’ho cercata anche con lui, facevo di tutto per trovare spazi di normalità nella sua vita, che però non ne ha. Alla fine andava compreso e accettato questo, dovevo accettare che avremmo avuto una vita fuori dal normale. 

Ed è stato da lì che ho iniziato a dirgli che ok, ci stavo, ad avere con lui una vita extra-ordinaria, che stava a noi rendere STRA-ORDINARIA.

La mia #10yearschallenge è questa.  

One Reply to “#10YEARSCHALLENGE”

  1. Ciao Valeria,

    Questo post è commovente per quanto bello.
    Vi sto scoprendo in questi giornj, per altri tipi di giri che ha preso la mia vita è forse mi rendono più sensibile.
    Resta che mi emoziona leggere quello che scrivi e come lo scrivi quando parli di lui.

    Meraviglioso quello che ancora di buono ogni tanto questo mondo crea. Continua a onorare questo amore. E difendilo, curato e proteggilo sempre.
    Continuerò a seguirti…e si nonostante tutto anche io lo credo fortemente che AMOR VINCIT OMNIA.

    🙂

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