Questa frase ogni tanto mi torna in mente, anche se risale ad un sacco di tempo fa, e mi è stata detta dal mio ex (in quei famosi anni in cui ero particolarmente rompiballe), mi sembra per una questione riguardante la parrocchia. Credo si riferisse al fatto che, dove anche solo per quieto vivere sarebbe stato il caso di lasciar correre le cose, io invece le tiravo fuori, puntando a che il “colpevole” ammettesse le proprie colpe e l’errore non si ripetesse più. In realtà non è che ci provassi gusto a far casino e creare discussioni, però se c’era da rivendicare qualcosa ero sempre in prima linea… soprattutto se erano le mie ragioni! Ah, il coraggio dei 20 anni… 

Poi l’ho un po’ persa questa cosa. Sono diventata più mite e tranquilla, più accondiscendente, più paziente e comprensiva. Però… diciamo che la natura quella è… E il mio spirito combattivo, negli ultimi due anni, è tornato a farsi sentire. Che sia nella vita privata o nel lavoro, sono sempre pronta a rivendicare le mie posizioni, e a volte anche quelle degli altri, se una cosa mi sembra giusta (o ingiusta). 

Due mie colleghe, un giorno, ridendo, mi hanno detto: “Valeria, ti vogliamo RSU!”. Al che ho pensato che, probabilmente, qualcosa devo averlo ereditato dal passato di sindacalista di mio papà. Davanti a discussioni o possibili ripercussioni, la risposta è sempre: “Ok… e io poi scrivo ai giornali!” (una variante è anche “Scrivo al Vescovo”). Ale ride sempre quando al telefono mi metto a sciorinare tutte le mie motivazioni, i possibili scenari che potrebbero prospettarsi e, ovviamente, la mia immancabile lettera a qualcuno: la sua risposta è sempre: “Sembri proprio tuo papà”. Papà che nel frattempo guarda con preoccupazione la mia deriva sindacale, anche perchè di solito le cose fatte al femminile hanno un qualcosa in più (di più pericoloso, s’intende).

Comunque, questa riflessione sul mio carattere mi è venuta in occasione dell’ultimo volo aereo preso per venire qui a Fuerte. La prima volta che volavo con questa compagnia, e mi mettono come peso massimo delle valigie 5kg il bagaglio a mano, e 15 quello in stiva. Ora, io che in tutti sti anni ho sempre sentito 10kg per bagaglio in cabina, e 20-23kg quello in stiva, già ero un po’ scocciata, perchè per stare via un mese, tra roba da corsa, da nuoto, scarpe, etc, mi sembravano un po’ pochi 15 kg. Ma in quello potevo anche impegnarmi; ho ascoltato Ale che mi ha detto di non portarmi via quasi nulla di vestiti “in borghese”, come li chiama lui, e di lasciare a casa il phon “…che tanto non ti serve”.

Ok, però questa era anche la prima volta che viaggiavo con la bici. Aggiungi i 100euro di bagaglio speciale sportivo, e va bene… Ma il limite di peso era di 15kg. Ora, vero che non è in carbonio iper leggero la mia bici, ma credo che una qualsiasi bici, in una sacca rigida che pesa la metà di me, lo superi questo limite. Infatti mi sono andata a pesare, ed inutile dire che avrei dovuto pagare moooolto di più per il peso eccedente. Insomma, sono stati due giorni di fastidio e nervoso, non tanto per il fatto di dire che devi pagare di più, ma quanto per il principio in sé. Ma come fai a mettere il limite di 15kg per una bici, che è ovvio che non rispetterà i parametri? Dovresti usare la sacca morbida, o la semirigida, ma metti che poi, quando te la lanciano per caricarla, si spacchi tutto? Magari ti dicono che non era adeguatamente protetta… E insomma, continuavo a rimuginarci su… Dopo. In quel momento, invece, ho subito scritto una mail alla compagnia aerea dicendo che quel limite di peso era impossibile da rispettare e che avrebbero dovuto rivedere i loro parametri.

“Amore, vero che non sono poi così bellicosa???”

Evito di descrivere le facce di Ale ogni volta che mi lamentavo di tale inaccettabile ingiustizia, alzava gli occhi al cielo e sospirava: “Vale, puoi cambiare qualcosa? Pagherai di più, ok, ma non sei contenta di venire qui?”.

Ecco, CON ALE NON VALE lamentarsi, alla fine mi mette ancor più nervoso col suo spirito zen, quando io vorrei solo qualcuno che alimenti la mia fiamma e il mio spirito combattivo da paladina della giustizia… Beh però forse un po’ guerrafondaia lo sono… 

2 Replies to ““SEI UNA GUERRAFONDAIA””

  1. Senza farlo apposta sembrate Davide (triatleta) e io Simona (la rompipalle e precisina). Siete forti, e con l’amore lo siete ancora di più 🤗. Che bello svegliarsi la mattina e avere il proprio compagno di vita accanto….siamo davvero fortunate. Un abbraccio a Vale ed Ale.

    1. Ahaha alla fine è sempre così 😉 ma loro non saprebbero fare a meno di noi e del nostro rompere le scatole e noi… senza i loro casini vivremmo troppo serene e senza pepe nella vita, no?!? 😉😜🙈🤦🏻‍♀️😅 a presto e un saluto anche al tuo triatleta!!

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