“C’è bisogno di silenzio, c’è bisogno di ascoltare…”: una canzone di Guccini e Gen Rosso che mi riporta agli anni di attività in parrocchia, e ad un camposcuola in cui l’ascoltavamo quotidianamente coi ragazzi. 

Mi ricorda che a volte abbiamo proprio bisogno di una pausa. Anche da uno spazio come quello di un blog. Prima di iniziare questa avventura, leggevo ovunque che prima o poi arriva il momento “di crisi”, in cui non si ha più voglia di procedere. Nel mio caso, ho semplicemente pensato che non avesse senso andare avanti ad ogni costo. Mi sembrava di non avere nulla da dire e, come insegna il coniglietto di Bambi, Tippete, “Quando non sai che cosa dire, è meglio che non dici niente”.

L’ultimo anno ha messo in crisi diverse certezze, professionali e personali. Ha cambiato abitudini, relazioni, modi di lavorare e di vivere luoghi e tempi. All’inizio, mi sono buttata nello sport: non potendo nuotare, correvo e pedalavo. L’estate scorsa in ritiro sui Pirenei ho dato il meglio di me sulle due ruote, ho fatto più salita di quella mai fatta sommando tutte le camminate in montagna dei precedenti 30 anni. E anche senza mio papà che mi portava avanti promettendomi due quadratini di cioccolata ogni mezzora. Poi si sa, l’inverno a me spegne sempre tutti gli entusiasmi sportivi, e correre al freddo è un ostacolo che ancora devo superare.

Oltretutto, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, mi è venuta la brillante idea di ricominciare l’Università, perciò aggiungere lo studio alla giornata lavorativa toglieva per forza di cose tempo ad altro: anche se a volte avrei preferito un giro in bici a un pomeriggio sui libri, prevaleva la parte di me “topo di biblioteca”. Si aggiunga che la revisione del mio libro “Il mio ex faceva le Olimpiadi” è durata proprio da ottobre a maggio… Insomma, non mi sono certo annoiata quest’anno, anche senza il blog. 

Ci sono periodi nella vita particolarmente intensi, in cui si galleggia in equilibri
instabili, visti i tanti cambiamenti cui si va incontro. Sono periodi in cui è giusto fermarsi a riflettere, nell’intimità di una coppia, di un cerchio stretto di relazioni. Periodi in cui non si ha neanche tanta voglia di condividere, e di raccontare. Tutto quel che ci è successo negli ultimi dieci mesi ha un po’ questo sapore. Cose grosse, decisamente, ma su cui ragionare solo con due cuori e due teste, che già tre rischiano di essere troppe. Abbiamo preso decisioni importanti, altre le abbiamo subite; in entrambi i casi, abbiamo cercato gli strumenti migliori per affrontare le nuove situazioni, le sfide che inevitabilmente la vita ci propone. Quando ci siamo sposati, due anni fa, abbiamo usato la metafora del viaggio. Nelle partecipazioni invitavamo a condividere con noi l’inizio del nostro viaggio insieme, come nuova famiglia. E ogni viaggio è così: itinerari programmati e imprevisti, a cui necessariamente si deve far fronte con quel che si ha, in quel momento.

Ormai è cosa nota, io sono quella dei programmi, mentre Ale quello degli imprevisti. Che oltre a crearli lui, molto spesso, mi lascia poi pure da sola a risolvermeli. 

Si dice che “Un viaggio lo vivi tre volte: quando lo vivi, quando lo racconti, e quando lo ricordi”. 

CON ALE NON VALE perché comunque, alla fine di tutto, il viaggio con lui mi fa nascere sempre la voglia di raccontarlo. 

One Reply to ““C’E’ BISOGNO DI SILENZIO…””

  1. Semplicemente fantastica!!!
    Parole che, in determinate circostanze, ti fanno sentire identificato, e trasmettono un’energia così positiva che viene voglia di leggere 2948294 blog se sono scritti come questo.

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