Maestra di scuola primaria.

Uno già da questo deduce alcune caratteristiche imprescindibili tipiche di questa professione: paziente, gentile, disponibile, attenta, loquace, amichevole, diplomatica, organizzata (con tendenza verso il “precisina”).

Fatto sta che, se di solito un atleta sta con un’altra atleta, preferibilmente anche della stessa disciplina, qui Fabian ha trovato quasi l’antisportiva, ma comunque con la capacità di capirlo e supportarlo pazientemente per vari anni (la durata stimata della relazione è andata oltre i due mesi solo perché in quel lasso di tempo ormai mi aveva già fregata… che ci vuoi fa’, dopo un po’ ci si affeziona anche ai criceti, quindi non lo molli…).

Detto questo, presentazione seria: M’AMA o NON M’AMA, o meglio:

AMO o NON AMO.

Amo leggere, amo scrivere, amo i colori, le matite, i post-it colorati e l’odore che si respira nelle cartolerie. Ma non amo le borse piccole, soprattutto per andare a scuola, perché tutte queste cose, in una borsa piccola, non ci stanno.

Amo i bambini, da sempre, tanto da averne fatto la mia professione, e da averlo deciso già finite le scuole elementari. Ma non amo frequentare parchi e piscine in estate, periodo in cui il mio più grande desiderio è rapportarmi solo ed esclusivamente con adulti (è la mia fase-detox).

Amo i dolci, la cioccolata, i biscotti. Ma non amo la verdura, la frutta e tutto ciò che mi dà quella sensazione strana sui denti quando mastico.

Amo parlare, sempre, di tutto, con tutti. Ma non amo l’inglese, e questo mi fa sembrare quasi timida agli occhi degli stranieri (tipo il gruppo internazionale con cui si allena Ale).

Amo lo sport, le emozioni che dà, l’ispirazione e la passione che emana. Ma non amo la fatica, il dolore, lo sforzo che comporta e spesso finisco per pensare: “Ma chi me lo fa fare??!!”.

Amo dormire; amo il divano, i plaid e i cuscini. Ma non amo la tv, e infatti io e Ale abbiamo deciso di non averla a casa.

Amo lo shopping, preferibilmente quello compulsivo e consolatorio quando sono da sola e ho bisogno di qualcosa di terapeutico che mi dia soddisfazione. Ma non amo sistemare i vestiti lavati e stirati, che stanno anche una settimana piegati sulle sedie prima che mi decida a metterli al loro posto.

Amo pulire la casa, spolverare, amo il profumo di pulito che si respira in casa. Ma non amo dover buttare la spazzatura. Anzi, ho proprio un rapporto di odio profondo con il cestino dell’umido (che infatti sarebbe compito suo, ma visto che non c’è mai… mi tocca!).

Amo il latte e il caffè. Ma non amo il the e gli infusi (esattamente il contrario di Ale).

Amo le citazioni, le frasi filosofiche, i pensieri ispirati, che raccolgo in un quaderno. Ma non amo cancellare le foto dal cellulare, mi sembra di separarmi da un pezzo di me, cancellando dei ricordi (resisto fino all’invalicabile limite del:”Impossibile scattare foto. Spazio nella memoria esaurito”). 

Amo i film romantici e le commedie. Ma non amo i film violenti e quelli in cui muoiono troppe persone; se alla fine compare il classico “Tratto da una storia vera”, sono già in lacrime.

Amo il sole e il mare. Ma non amo l’acqua fredda, il sale, la crema solare, e il dovermi fare sempre la doccia (fredda) dopo il bagno.

Amo i cani, anche se preferibilmente devono pesare più di trenta chili. Ma non amo i gatti, e mi mettono sempre un po’ di inquietudine quando si avvicinano, non capendo se vogliano le coccole o se ce l’abbiano con me (un po’ come mio nipote Lorenzo, che quando mi avvicino non so mai se mi sorriderà o se mi manderà via scocciato dicendomi “No, cacca…”).

Amo le fiabe, i cartoni Disney, i loro messaggi sottintesi, i sogni che permettono di fare. Ma non amo i cartoni moderni, il troppo realismo digitale, i rifacimenti delle storie originali, e tutto quello che può confondere e smontare i sogni e le credenze dei bambini.

Amo l’Amore, le storie belle, il lieto fine. Ma non amo quando si pensa che le difficoltà non esistano, che tutto debba essere sempre lineare e perfetto, e che gli strappi non si possano ricucire.

E infine. Amo Alessandro.

Che è stato la sorpresa, la sfida e l’esperienza più grande che la Vita potesse mettermi davanti, per farmi crescere, per imparare ad amare davvero, per rendermi una persona migliore.